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ALLIEVI E GIOVANISSIMI, IL FUTURO DEL REAL È IN BUONE MANI


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Le giovanili come patrimonio del Real Grezzanalugo.


Questa la linea tracciata dalla società, al cui vertice Zanini ha già ribadito più volte l'importanza data alle fresche leve arancio-nere.


Oltre al lancio del nuovo progetto Multisport, che coinvolge tutte le discipline presenti in vallata, ogni annata può oggi vantare una propria categoria. Come confermato dallo stesso presidente, il settore giovanile attualmente possiede numeri importanti: avendo uniformato il territorio da cui attingere, si è riusciti a strutturare bene tutte le squadre partendo da un lavoro nella formazione degli allenatori.


«Per questa stagione i mister, Stefano Piccoli per l'Under 16 e Andrea Refatto per l'Under 14, hanno ricominciato un ciclo, nell'ottica di un percorso biennale con la squadra all'insegna della continuità nel medio termine» chiarisce il responsabile tecnico, Jacopo De Paolini. «Le annate sperimentali di Allievi e Giovanissimi godono di rose piuttosto omogenee che si stanno allenando con grande applicazione in questa fase iniziale. Affronteranno per il loro primo anno di categoria un campionato ad organizzazione provinciale. Per entrambe l'obiettivo è quello di consolidare il gruppo sia dal punto di vista relazionale che tecnico, prendendo sempre più confidenza con le richieste dei rispettivi allenatori, sulla lunghezza d'onda delle linee guida societarie. Debutto positivo? Tutte e due le squadre hanno esordito in maniera più che convincente nei propri gironi, consapevoli che affronteranno un campionato con avversari di diverso livello. Ragion per cui, oltre alle partite ufficiali, nei periodi di sosta i ragazzi saranno chiamati a disputare dei test match amichevoli con formazioni anche di caratura superiore, proprio per testare la loro condizione in preparazione alle competizioni regionali dell'anno successivo».


«Real Grezzanalugo per me significa più della metà degli anni che ho da allenatore» precisa Stefano Piccoli, trainer degli Under 16. «Dopo alcune esperienze altrove, ho accettato molto volentieri il "pressing" del dg Vallenari di ritornare in vallata, dove ho imparato tanto e tanto ancora imparerò, per contribuire alla crescita del vivaio arancio-nero. Ho trovato una società ringiovanita e ancora più organizzata e preparata di quando l'ho lasciata. Sapere poi che in Prima Squadra ci sono tanti ragazzi che ho allenato, mi riempie d'orgoglio. Com'è stato l'avvio? L'impatto iniziale della stagione è stato emozionante! Vedere nel ritiro di Lavarone 60 ragazzi condividere l'esperienza in armonia, collaborazione e responsabilità nel svolgere i compiti assegnati al di fuori del campo, mi ha fatto capire che in questi anni la società sta formando una comunità calcistica attiva con dei valori importanti per il futuro del paese e dello sport in Valpantena. La squadra che mi è stata affidata è sicuramente unita, ha qualità, ed è stata fatta crescere dai miei predecessori con competenza e consapevolezza dei propri mezzi. Ne sono la prova i tornei giovanili vinti. Ora arriva il momento per i ragazzi di aggiungere al loro bagaglio di conoscenze tutte quelle competenze tattiche che serviranno per vincere ancora e prepararsi al meglio per il debutto tra i "grandi". Ci sarà da far fatica ad aprire qualche porta, frenati dalla paura di trovare un calcio nuovo e all'apparenza meno divertente e più complesso, ma farò di tutto per accompagnarli in questo cammino. Sono certo che, raggiunto l'obiettivo, saranno orgogliosi di loro stessi. Ora tocca a me ricambiare con passione, impegno, sacrificio e forza di volontà la fiducia e la stima che percepisco, donando le mie conoscenze. Per concludere auguro a tutti i ragazzi, mister, dirigenti, genitori e alla società che la stagione calcistica appena iniziata rafforzi i valori genuini e identitari che lo sport sa esprimere attraverso la sua comunità».


«Quella dei Giovanissimi è un'annata importante che segna il passaggio nell'attività agonistica» esordisce Andrea Refatto, tecnico degli Under 14. «Un'annata ricca di novità e nuove esperienze: pallone più grande (numero 5), campo più grande, porte più grandi, undici contro undici, arbitri della federazione, regole nuove (come il fuorigioco da metà campo)... Una stagione che verrà perciò affrontata senz'altro con entusiasmo da parte dello staff e dei giocatori. Obiettivi? Sono parecchi. Sul lato della rosa l'obiettivo principale sarà quello di far crescere giocatori capaci di aiutarsi nelle difficoltà, creare un gruppo solido e unito. Sul lato tecnico, invece, gli obiettivi sono tanti: dalla tattica individuale (uno contro uno) alla tattica collettiva (due contro due, e oltre), fino al consolidamento e miglioramento del bagaglio complessivo. Ma un lavoro importante sarà fatto sull'intensità, quella al centro dell'allenamento. Degli allenamenti di qualità e ad altissima intensità. Ci proveremo con tutte le nostre capacità e conoscenze, con entusiasmo, umiltà e lavoro. Per quello che riguarda il campionato, il nostro scopo è fare il massimo sempre. 70 minuti al 120%, poi si vedrà».


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